Meditazioni bibliche

 

 

6. LA CROCIFISSIONE

 

Gesù, consapevole del martirio e del tradimento è solo, in preghiera nell'orto di Getsemani.

I discepoli sono rimasti un po' più in la: “vegliate e pregate”, aveva loro detto, ma essi dormivano.

L'anima di Gesù è stretta da una malinconia spaventosa, sa che subirà un processo ingiusto e che sarà esposto al popolo che griderà “crocifiggilo!”

Dopo essere stato flagellato, schernito, insultato, sarà condotto, sanguinante, verso il Golgota.

Lungo la salita, le sue spalle, indebolite dai patimenti, saranno gravate dal peso della croce, sotto il quale (forse ripetutamente) cadrà stremato tra l'infastidita noncuranza dei soldati romani (provvederà poi a portarla un certo Simone).

Gesù sarà poi denudato, disteso sul duro legno, i chiodi foreranno le sue mani e i suoi piedi.

Quando la croce sarà issata, lo spasimo del peso che tira sulle giunture e sulle ossa trafitte sarà terribile.

Gesù sarà poi scosso da una febbre sempre più alta e da un respiro sempre più faticoso a causa della posizione forzata del corpo.

A tutto questo si aggiungerà una sete sempre più ardente, addirittura feroce, a causa della progressiva perdita di sangue. Sono trascorse diverse ore; Gesù prega solitario, la sua umanità “vacilla”; implora il Padre, ma nessuno lo ascolta e lo aiuta; la sua umanità si dibatte sotto il terribile martirio.

Cristo, vittima innocente, si consegna senza la minima resistenza per la redenzione dell'intera umanità e quindi per ciascuno di noi.

La mente umana sembra aver dimenticato tutto questo, essa è ora occupata da questioni tecniche, scientifiche, economiche, sociali ed altro. 

Accostati a Gesù in preghiera, in questo momento, Egli ti ama e vuole perdonare tutti i tuoi peccati; donarti la vita eterna e fare di te una nuova persona, liberandoti dai pesi che stanno affliggendo il tuo cuore. 

 

7. IL PROGRESSO SCIENTIFICO ED ECONOMICO

In rapporto alle nuove acquisizioni sono migliorate le condizioni di vita e con esse sono andati progressivamente aumentando i desideri e, con i desideri, è aumentato l'egoismo, il materialismo e la frenesia di apparire.

I più erano convinti che dopo un periodo di notevole progresso scientifico ed economico, la nostra società sarebbe uscita più rafforzata, più stabile e, quindi, anche più felice.

In realtà, tale progresso, se da un lato ha consentito di migliorare notevolmente le condizioni di vita, dall'altro ha profondamente modificato la struttura della società, e quindi il modo di vivere, di pensare ed altro.

In dipendenza di tale profondo cambiamento, molti dei vecchi valori, consolidati e rassicuranti, sono andati via via scomparendo, senza che altri abbiano preso stabilmente il loro posto.

In tale situazione di non poca “confusione” il dialogo tra le generazioni è divenuto sempre più difficile o addirittura conflittuale, per cui nella società è andato sviluppandosi in oscuro malessere, il quale si riflette negativamente anche sul futuro che appare sempre più minaccioso ed incerto.

Il progresso scientifico, inoltre, ha portato a disegnare un universo governato da sole leggi impersonali, immutabili, per cui tutti gli eventi vengono ormai inquadrati in fredde formule matematiche, probabilistiche e così via.

In tale prospettiva, il “sacro” è stato sempre più confinato nell'ombra, in quanto considerato frutto dell'ignoranza, della paura, residuo cioè di una mentalità infantile o addirittura primitiva.

In questa nostra bella società, cosiddetta evoluta e industrializzata dove le condizioni di vita dei cittadini sono notevolmente migliorate, da alcuni decenni, vanno diffondendosi forme di sofferenza definite “nevrosi” (dette anche malattie del secolo) capaci di far sprofondare l'essere umano in una solitudine angosciosa e, molto spesso, di far soffrire oltre l'esprimibile.

Insomma, il progresso scientifico ed economico, invece di creare una società “felice” hanno generato un numero crescente  di cittadini disadattati, di cittadini emotivi, facilmente vulnerabili a causa dei profondi conflitti interiori che agiscono in loro.

8. LA PREGHIERA

La società di oggi è sostanzialmente “atea”,non ha cioè alcuna convinzione dell'esistenza di Dio, per cui  è piuttosto indifferente ai beni ultraterreni,mentre pensa con cupidigia a quelli che il mondo offre.

Non ritiene insomma un buon affare lasciare il “certo ” per “l'incerto".

L'egoismo e la sopraffazione sono tornati così a regnare sovrani e ognuno vale per quello che possiede o per la sua apparente immagine.

L'umanità, infatti, guarda verso l'alto solo quando è sconvolta, quando cioè si trova impotente di fronte alla sventura, alla malattia, o quando di trova a faccia a faccia con la morte.

Ma non si rivolge a Dio, Padre buono e indulgente, ma seguendo l'antica mentalità pagana, a sfondo religioso, miracolistico e superstizioso, tende a rivolgersi alle “creature” (persone defunte “santificate”) o peggio ai venditori di “fumo”.

Il nome di Dio, infatti, rimasto assente nella loro vita, viene accostato ad una “figura” piuttosto evanescente, lontana, irraggiungibile, mentre la “creatura” anche se defunta, viene “sentita” ancora legata alla dimensione umana e quindi più facilmente raggiungibile.

Così, le persone si spostano, superano distanze anche notevoli, per raggiungere il luoghi “sacri” più accreditati, per ricevere “grazie”, mediante l'intercessione di quelle “creature” di cui sopra si è fatto  cenno.

La mente umana sembra aver dimenticato tutti gli insegnamenti che Gesù diede ai suoi umili ascoltatori intorno alla preghiera.

Gesù, infatti, insegnò che la preghiera deve essere rivolta a Dio; che non deve essere ostentata, né verbosa, ma piuttosto privata e breve.

Nel Vangelo di Matteo (6:5-7) si legge: 

“Quando pregate, non siate come gli ipocriti; poiché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze per essere visti dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno. Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa.

Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole.

Non fate dunque come loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: "Padre nostro che sei nei cieli...”